Il mio esame più difficile
Di solito dicono che gli esami di ammissione siano i più difficcilI ma per me non E' STATO così.
Non ricordo molto degli esami, sono passati troppi anni. Il mio esame più difficile è stato l’esame di letteratura russa, <em>del dipartimento di letteratura russa al quarto anno di studio all’università</em><em> (non si capisce bene cosa vuoi dire)</em>. E’ stato un incubo!
Non direi DI ESSER STATA una studentessa molto distratta e <em>distaccata</em>. Sono stata, invece, molto attenta sempre. La frequenza di quel corso non era oBbligatoria ma il professore ci aveva fatto capire che il suo esame sarebbe molto difficile per le persone che non AVESSERO FREQUENTATO il suo corso. Quindi ho frequentato tutte le lezioni che potevo.
Ricordo che c’era una specie di teRRorismo nell’aria durante tuttI I SUOI esami. Basta dire che il suo libro preferito era “Il piccolo diavolo” di Fedor Sologub, IN CUI il protaganista era PROPRIO il professore a CUI piaceva tanto deridere I SUOI studenti. Così era anche il nostro professore.
Ho fatto una TESINA per quel corso. Il professore aveva detto A quelle persone chE AVESSERO fatto LA testina BENE,<em> (e l’avESSERO fatta bene, </em><em>) </em><em>CHE </em>AVREBBE PERMESSO DI rispondere aD una domanda invece CHE due durante l’esame. <em>(Suggerirei: Il professore aveva detto che quelli che avessero fatto bene la tesina, avrebbero potuto rispondere solo ad una domanda durante l'esame)</em> Ecco perchè l’ho fattA.
Lui AVREBBE ANNUNCIATO le persone con le tesIne fatte bene un giorno prima dell’esame. Tutto il giorno ho guardato il suo sito per sapere se sarei STATA nella lista di fortunati. Ma quel <em>sadista</em> (SPIETATO, TERRIBILE ecc. )ha annunciato la lista alle 23.58.
Non mi sono limitata a studiare quello che pensavo mi avrebbe chiesto. Per quanto riguarda la preparazione, ho letto veramente tutti i libri del corso, non mi potevo addormentare la notte precedente. ANDANDO alL' esame, pensavo: “Devo prendere <em>il 15 biglietto (non capisco cosa vuoi dire con il 15 biglietto)</em> (il mio biglietto preferito), altrimenti sverrò”.
<em>Ho preso il 15 biglietto.</em> GLI ho raccontato tutto del libro “La vita di Arseniev” di Bunin, ma quel <em>sadista</em> mi ha fatto ancora alcune domande. Tra LE VARIE DOMANDE, ricordo: “Come si chiamavano le mogli di Bunin?” Ma che cosa C'ENTRA? Questo non ERA importante per nulla!..
FortunatAmente ho comunque preso 5 anche se non avevo con me nessun portafortuna.