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Parafrasi, per favore. il totem era teologico, poi è diventato la filosofia della storia, ora il linguaggio e la scienza il contesto: Da un po’ di tempo, con il fenomeno del “linguisticamente corretto” (una volta il totem era teologico, poi è diventato la filosofia della storia, ora il linguaggio e la scienza) c’è l’idea che si possa riformare la realtà attraverso delle puntualizzazioni linguistiche. “Non usare queste parole perché sono inappropriate, usa invece un’altra parola, ecc ecc”. Si può usare la leva del linguaggio per riformare la realtà?
Nov 26, 2014 9:00 AM
Answers · 3
La questione è un po' filosofica ma io la capisco così: Ogni tempo ha porta con sè le sue particolarità. Oggi si fa molta attenzione a dire le cose politicamente corrette (specialmente riferendosi a certi gruppi di minoranza che sono più o meno discriminati). Questo purtroppo non cambia la realtà, tutti possiamo dire che una donna fa la sindaca, oltre a suonare male, questo non cambierà il fatto che i sindaci sono prevalentemente gli uomini. Il totem lo capisco nel senso del simbolo che in questo testo potrebbe essere capito come PAROLA. Una volta aveva solamente la sua importanza teologica. La religione e poi la chiesa proibivano di dire certe cose e regolavano per lo più il modo di pensare. Dopo sulle parole nasceva la storia, le parole avevano un signifacato storico molto alto e rispettato, ricordiamoci delle orazioni di Cicerone, delle sentenze di Cesare, e nella storia moderna di quelle di Hitler. Adesso il totem è solamente linguistico e scientifico, voul dire che si tratta solamente del linguaggio e della scienza, ma oltre in questi ambiti, la parola non ha nessun altro potere. Non basta dire "la sindaca, o anche peggio la medica" per far rispettare i diritti delle donne. Non basta parlare contro Berlusconi per raccogliere i voti e non ci fare niente in realtà. Spero di esserti stata d'aiuto.
November 26, 2014
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