Probabilmente avete già provato ad imparare l’inglese o magari state pensando che è il momento giusto per  farlo, ma non sapete che direzione prendere o, se lo avete provato, non avete raggiunto il vostro obiettivo. Sicuramente avete sentito che per imparare una lingua bisogna essere portati, che da soli non ce la potete fare oppure che vi serve frequentare la scuola migliore con l´insegnante migliore, che usa il metodo  migliore.

 

Bene, nelle prossime righe vi vorrei spiegare come ho fatto ad imparare tre lingue straniere da autodidatta, di come ne voglio imparare almeno altre tre e del perché credo di non aver nessun super potere per riuscirci.

 

Quali sono i nostri 3 ingredienti?

 

1. Quello che facciamo ci deve piacere

 

L’apprendimento  non comporta  studiare libri noiosi. Possiamo imparare tantissimo solo guardando la nostra serie tv preferita, parlando con il nostro language partner di quel che ci interessa.

 

2.  Il metodo ideale non esiste

 

Siamo tutti diversi, come sono diversi i nostri modi di apprendimento. Per questo spetta a voi scegliere il vostro metodo. Preferite ascoltare i podcast mentre fate la spesa? La sera vi rilassate con una-due puntate della vostra serie tv preferita o leggete Harry Potter in lingua originale? Fantastico! Siete sulla buona strada. Nessuno di questi metodi è migliore o peggiore dell'altro. Sta a voi decidere cosa volete fare. Niente male, vero?

 

3. Tenete ben presente il vostro obiettivo e quindi non fatevi scoraggiare

 

Arriveranno i momenti in cui vi sentirete senza voglia di andare avanti perché “ancora non parlate inglese’’. Ma voi lo parlate! Pensate che un mese fa riuscivate a capire solo qualche parola della vostra serie tv ed ora ne capite molte di più o riuscite a dire al vostro language partner cosa avete fatto lo scorso week-end senza chiedergli i vocaboli. Il progresso è fatto dai piccoli passi. Per questo vi suggerisco di darvi dei piccoli obiettivi, ad esempio: questa settimana mi ascolto 2 podcast e guardo 4 serie tv. Pensate come sarà fantastico quando tra qualche mese riuscirete a guardare il vostro film preferito nella sua lingua originale o a parlare con sicurezza durante la vostra prossima vacanza!

 

 

Ora vediamo come organizzarsi con lo studio senza dimenticarsi nulla.

 

Il mio consiglio è di includere tutti gli aspetti della lingua, cioè la grammatica, i vocaboli, la conversazione, l’ascolto, la lettura e la produzione scritta.

 

La chiave per mettere assieme tutto quello che avete imparato è, secondo me,  la conversazione, solo così potete imparare ad essere padroni della lingua, che infine è il vostro scopo, altrimenti rischiate di rimanere solo sul piano teorico. Potete benissimo saper completare un esercizio con il past simple e present perfect, ma alla fine quando dovrete raccontare a qualcuno della vostra ultima vacanza vi renderete conto di dover fare un sacco di ragionamenti per poter dire due frasi. Probabilmente dopo 10 minuti di conversazione vi sentirete scoraggiati e vi convincerete che ancora non è il momento giusto per cominciare a parlare. Per questo caldamente vi consiglio di cercare di parlare fin da subito e non aspettare il momento giusto, poiché per quanto a lungo vogliate aspettare non vi sentirete mai pronti al 100 %. Inizialmente provate a parlare delle cose semplici e soprattutto non cercate di raggiungere il livello madrelingua in 3 mesi. Le cose fatte bene, nel nostro caso imparare l’inglese una volta per tutte, richiedono il loro tempo. Quindi semplificate, evitate di cercare di dire frasi troppo complicate. Il vostro compito nelle prime settimane/mesi è solo sbloccarsi, non vergognarsi di parlare e pian piano incorporare i nuovi vocaboli e la grammatica. Così di conseguenza arriverete ai livelli più alti in modo naturale, senza frustrazione.

 

Come si fa a non avere paura di parlare?

 

Sicuramente molti di voi non si sentono a proprio agio a dover parlare una lingua che non conoscono molto bene e magari arrivano al punto di rifiutarsi di parlare. Per questo voglio incoraggiarvi a “buttarvi”. Nessuno è nato “imparato” e sbagliare è umano. Non siete ancora convinti? Allora, provate a pensare alla peggior cosa che vi può capitare durante la conversazione. La avete presente? Scommetto che per molti di voi sia la paura di sbagliare. Niente di più, niente di meno, un semplice sbaglio. Ora tocca a voi decidere se questa paura è qualcosa che vi impedirà di raggiungere il vostro obiettivo o se oppure la affronterete. Non vi preoccupate nemmeno delle brutte figure davanti al vostro insegnante o language partner. Innanzitutto è una persona come voi, con qualche esperienza nello studio, quindi sono sicura che capirà la vostra situazione e non ne farà un dramma. Anzi, vi incoraggerà nello studio e sarà contento di vedere i vostri progressi. Un altro consiglio che vorrei condividere con voi è di non limitarvi ad usare solo le frasi con le quali vi sentite sicuri. Osate andare oltre la vostra zona di comfort . Tentate di variare i vocaboli e le costruzioni delle frasi. Avete qualche dubbio? Chiedete al vostro insegnante, è lì apposta per aiutarvi, approfittatene!

 

La grammatica - un dramma senza via di uscita?

 

Tanti di voi si scoraggiano appena vedono il primo esercizio sulla grammatica e mollano tutto prima di aver realmente cominciato. Certo, non posso cercare di convincervi che la grammatica sia la cosa più facile del mondo e non lo penso nemmeno, ma ce la potete fare, ne sono sicura.

 

Vi chiedete come? Io contavo sempre su un buon libro/eserciziario. Fino a qua, niente di nuovo, vi direte. Il trucco sta nel modo in cui viene usato, anzitutto, cercate di prepararvi mentalmente, partite con la mente aperta, siate pronti ad accettare le cose nuove, senza ricorrere a paragoni con l’italiano. Ci sono delle cose che si dicono in una certa maniera e... basta. Non c’è una spiegazione logica, bisogna prenderle per quello che sono, senza nessun “ma in italiano si dice’’. Prima riuscirete a superare questo ostacolo, prima farete un gran bel passo avanti. Pensate per esempio ai bambini, loro non fanno nessun tipo di paragone, niente ragionamenti complicati, semplicemente prendono le cose per come stanno ed in più senza nessun metodo di studio. E ce la fanno. Anzi, tutti ce l’abbiamo fatta.

 

Il prossimo passaggio sarà fare pratica. Quindi, provate a fare tutti gli esercizi che avete trovato. Avete un language partner o insegnante. Benissimo! Vi costerà la metà della fatica. Chiedete di potervi esercitare. Esempio: cercate di capire il passivo, avete compilato un sacco di esercizi ed ora manca “solo’’ saperlo usare. Fatevi preparare una lezione solo sul tale argomento. Parlate, parlate e parlate. Sbagliate, riprovate e sperimentate. Non abbiate paura! Siete solo voi e la vostra persona di fiducia davanti. Nessuno verrà a  sapere nulla.

 

Vedrete che col tempo le cose diventeranno sempre più chiare. Pensate a quanti progressi avete fatto da quanto avete cominciato e quanti ancora ne farete.

 

I vocaboli - li devo ricordare tutti?

 

Ho una buona notizia per voi, NO, non dovete ricordare TUTTI i vocaboli del vostro libro. Molti libri cominciano con le parole come: ragazzo, casa, tavolo e tenda. Ora, proviamo a pensare ad una persona media e quante volte al giorno/settimana/ mese usa la parola tenda. Una, forse due volte? Vale la pena di cercare il momento giusto anche per imparare l’intero arredamento della vostra casa, ma più in là. All’inizio non sovraccaricatevi. Trovate il vostro ritmo, non state facendo una gara con nessuno. Meglio procedere piano, ma imparare una volta per tutte. Potete darvi l’obiettivo di imparare 5 vocaboli al giorno, ad esempio andando in metropolitana al lavoro, facendo così tutti i giorni, arrivate a circa al 100 parole nuove al mese. Per l’inizio non male, vero? E senza nemmeno dover ritagliare del tempo extra per lo studio.

 

L’ascolto - l’aiuto impagabile

 

Negli ultimi anni sono emersi i podcasts, qualcosa che io trovo veramente rivoluzionario e che ci aiuta tantissimo nello studio.  I podcasts, sono trasmissioni audio e video la cui durata media oscilla tra 2 – 20 minuti. Potete ascoltarli direttamente da internet o scaricarli sul vostro cellulare, ad esempio attraverso la app PodcastAddict (si trova su Play Store). Ora il vostro compito è solamente ascoltarli, ad esempio andando al lavoro, al supermercato o mentre cucinate. Sono tutti tempi “morti’’, quindi non vi dovete ritagliare nessun tempo extra, ma i benefici sono sorprendenti. I primi risultati li vedrete già dopo qualche settimana. Pian piano inizierete ad abituarvi alla melodia della lingua, l’ordine delle parole, e inconsapevolmente registrerete la grammatica, quindi smetterete di chiedervi “perché non si dice come in italiano’'. 

 

Potete cominciare già oggi andando ad esempio sul sito www.podcastsinenglish.com o https://deepenglish.com/ .

 

Scrivere/tradurre - tanto non mi servirà a nulla, salto

 

Tanti di voi vogliono “solo’’ imparare a parlare, perché tanto vi servirà per viaggiare e chiacchierare con i nuovi amici e non per il lavoro, va benissimo, non tutti vogliono diventare professori di inglese all’università di Oxford.  Ma quando parliamo, cerchiamo di usare frasi con le quali ci sentiamo “al sicuro’’, evitiamo di provare a dire qualcosa di nuovo per paura di sbagliare o per pura abitudine. Rimaniamo incastrati al nostro livello e non ci sembra più di fare progressi. Per questo, il mio consiglio sarebbe di dedicare ogni tanto qualche minuto anche a questo. Se usate i libri per gli autodidatti, alla fine di ogni lezione dovreste trovare un testo in italiano per fare la traduzione. Altrimenti potete tradurre il brano dell’inizio della lezione in italiano e successivamente tradurlo nella lingua originale. In questo modo vi costringete a usare le nuove parole e smettete di tradurre le frasi come le pensate in italiano.

 

Leggere - evito, tanto non capisco tutto

 

Un'altra cosa che potete fare da soli è leggere. Sul mercato troverete un sacco di libri bilingue o audio libri. Vi basterà dedicargli 20 min almeno tre volte alla settimana e i risultati sono assicurati. Non vi preoccupate. Non dovete capire tutto. Nella vita non vi serviranno TUTTE le parole, quindi non perdete troppo tempo a tradurre tutto quanto. Basta afferrare il concetto e concentrarsi sulle parole più frequenti, quindi più importanti. Altrimenti rischiate di passare l’intera serata davanti a  un dizionario traducendo le parole, che non userete mai più e dopo un po’ ne ricorderete solo una minima percentuale.

 

Per concludere vorrei darvi due consigli:

 

Prendete sempre la lingua per quello che è, un mondo complesso, che si è sviluppato per anni con le sue regole e bisogna accettarlo così.

 

Spetta solo a voi scegliere il modo in cui volete procedere. Create il vostro sistema personale che funzioni per voi, fate le cose che vi piacciono. Sicuramente, non sempre sarà facile, ma chi ci mette impegno ottiene risultati. Ve lo prometto.

 

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