I corsi di italiano come lingua seconda, fino a qualche anno fa, erano dedicati esclusivamente agli adulti. Al giorno d’oggi, invece, sono sempre di più i bambini che vogliono imparare l’italiano come L2 o LS. 

Ma come insegnare l’italiano ai bambini stranieri

L’italiano per bambini è diventato un argomento di cui si discute molto, principalmente si studia come insegnare l’italiano ai bambini stranieri per identificare se bisogna utilizzare tecniche di insegnamento diverse in base alla nazionalità di provenienza dell’apprendente. 

Perché i bambini imparano l’italiano? Sono diversi i motivi: per integrarsi in un contesto sociale nuovo, perché di origine italiana e quindi per poter parlare con i propri parenti italiani, per andare in vacanza in Italia e poter partecipare ai giochi svolti in italiano

Cerchiamo quindi di capire alcune tecniche e strategie da adottare per sapere come insegnare l’italiano ai bambini stranieri. Perché, si sa, le capacità cognitive e l’attenzione dei bambini sono diverse rispetto a quelle degli adulti.

Insegnare italiano agli stranieri: L2 o LS?

Innanzitutto, bisogna fare una distinzione di terminologia: con l’abbreviazione L2 si indica una lingua seconda, cioè quella appresa nel paese in cui viene parlata; per esempio, l’italiano in Italia. 

Mentre, con l’abbreviazione LS si indica una lingua straniera. È quindi, una lingua studiata generalmente a scuola, in un paese dove non viene parlata abitualmente.

Perché è importante fare questa distinzione? Perché, non solo i due processi di apprendimento sono diversi, ma anche i processi cognitivi lo sono. Chiariamo subito questi concetti.

L’apprendente di italiano L2 vive immerso nella lingua, dunque, gli input che ha a disposizione sono molti. 

In questo caso, l’apprendimento della lingua è definito misto, cioè in parte controllato e in parte spontaneo. 

Da un lato, è controllato perché l’apprendente può decidere di seguire i corsi di italiano studiando la lingua, dall’altro lato, è spontaneo perché l’apprendente ha contatti costanti con i nativi, quindi apprende attraverso la comunicazione e l’ascolto con i madrelingua in situazioni comunicative quotidiane e non formali.

Chi impara l’italiano come, invece, ottiene input diversi. 

La LS viene insegnata gradualmente: l’insegnante, infatti, sa che cosa conoscono gli alunni dal momento in cui viene definito un programma di studio preciso in base alle ore che si hanno a disposizione. 

Gli input vengono offerti durante le lezioni attraverso i dialoghi tra gli studenti e l’insegnante e attraverso le letture e gli esercizi da svolgere in italiano in classe e come compiti da svolgere a casa. 

Inoltre, gli studenti hanno la possibilità di trovare costantemente un contatto con la lingua italiana attraverso i mezzi tecnologici che hanno a disposizione. 

Persino durante le lezioni di italiano come LS, alcuni insegnanti decidono di portare esempi di conversazioni, dialoghi, messaggi o altro nella lingua straniera in esame provenienti dai social network, dai film o dai cartoni animati in italiano per bambini.

Se fino a qualche tempo fa l’insegnamento dell’italiano come L2 o LS era rivolto prevalentemente ad adulti, oggi non è più così. In effetti, l’insegnamento dell’italiano per bambini si è espanso notevolmente e per fattori diversi.

Al giorno d’oggi sono sempre di più i bambini, tra cui i figli di immigrati stabilitisi in Italia, che frequentano le scuole italiane. 

Per questi bambini, l’italiano è una L2 dal momento che non è la loro lingua materna ma è la lingua parlata nel loro contesto quotidiano. 

Per motivare l’apprendimento dell’italiano per i bambini stranieri, è importante cercare continuamente input esterni nuovi e stimolanti come, per esempio, ascoltare canzoni per bambini in italiano.

Sono diversi i motivi che portano i bambini a studiare l’italiano. Alcuni iniziano per necessità oggettiva, quindi perché sono figli di immigrati che vivono in Italia; altri perché sono figli di discenti italiani e studiano la lingua per mantenere un contatto con le origini.

Come già avrai potuto notare, dunque, siamo di fronte a due tipologie di apprendenti diverse. 

Ricorda che in una classe di italiano come L2 o LS, sarà difficile trovare un’omogeneità tra gli studenti. Dovrai sempre far fronte a necessità diverse e a conoscenze pregresse della lingua di diversi livelli. 

Solitamente, quando si insegna italiano ai bambini stranieri si tende ad iniziare dalle basi, anche se il bambino già parla italiano. Si opta per questa decisione perché, essendo appunto ancora bambini, gli studenti avranno sicuramente bisogno di apprendere le nozioni grammaticali e sintattiche della lingua. 

Molte volte i figli di discendenti italiani hanno già avuto, anche se in misura minima, contatti con la lingua. Meno vicini alla lingua straniera sono, invece, i figli di immigrati. 

E qui, è necessario fare un’ulteriore distinzione tra i bambini figli di immigrati ma nati in Italia e i neoarrivati. 

Va chiarito che per neoarrivati si intendono bambini o adolescenti che sono appena arrivati in territorio italiano. Questi possono essere bambini adottati oppure minori non accompagnati che raggiungono l’Italia verso gli otto/nove anni. 

La maggior parte di questi, non solo non ha mai avuto contatti con la lingua italiana ma, solitamente, parla lingue completamente diverse dall’italiano. In questo caso, quindi, naturalmente gli ostacoli e le difficoltà saranno più grandi da affrontare. 

Oltre all’apprendimento della lingua italiana, dovranno imparare le regole grammaticali nuove, lo stile di vita e il comportamento culturale di una nazione diversa da quella loro d’origine.

Tuttavia, anche i figli di immigrati nati in Italia si trovano ad affrontare alcuni ostacoli. Per la maggior parte dei casi, infatti, si tratta di bambini che nel contesto famigliare non hanno contatti con la lingua italiana. 

Soprattutto da piccoli, il loro contatto con la lingua si riduce alle ore trascorse a scuola. Di conseguenza, in una fase iniziale le difficoltà nel comunicare o nello scrivere in italiano sono maggiori. 

Va considerato che l’italiano è, per questa categoria di bambini, una L2, poiché vivono immersi nella società italiana. Per questo motivo, probabilmente, le difficoltà iniziali vengono superate più rapidamente.

Attività divertenti per insegnare l’italiano ai bambini

Che siano bambini italiani, figli di discendenti o di immigrati, i bambini che imparano l’italiano in famiglia, nella fase di apprendimento di una lingua, posseggono alcune caratteristiche in comune. 

Scopriamo quali sono le migliori tecniche per sapere come insegnare l’italiano ai bambini stranieri in un corso di italiano per bambini.

La prima cosa da tenere in considerazione è che i bambini, a differenza degli adulti, non hanno ancora raggiunto un completo sviluppo delle loro capacità cognitive. Quindi, bisogna essere sempre in grado adattare le metodologie d’insegnamento. 

I bambini hanno una flessibilità cerebrale maggiore e assorbono velocemente le informazioni; inoltre, non hanno una conoscenza basata sui libri di testo, come la possono avere gli adulti già formati. Essi, infatti, hanno ricevuto le informazioni sulla lingua italiana attraverso gli input provenienti dal mondo che li circonda. 

Generalmente, imparare l’italiano permette ai bambini stranieri di avere meno problemi a relazionarsi, di mettersi in gioco con più disinvoltura e di non avere vergogna a interagire e a comunicare senza filtri. 

I bambini, però, si annoiano facilmente. Come fare per donargli la passione e la voglia di studiare? Per natura, in età infantile non siamo mai in grado di dedicare molto tempo ad attività che richiedono estrema concentrazione, riflessione ed analisi.

Per questo, esistono attività divertenti per insegnare italiano ai bambini. Proporre attività e giochi che stimolino l’interesse, il coinvolgimento e la motivazione dei bambini è fondamentale per favorire l’apprendimento dell’italiano come lingua straniera

La bravura sarà tutta dell’insegnante che dovrà avere l’accortezza di selezionare i materiali giusti, adatti a stimolare l’uso della lingua e che incoraggiano la creatività dei bambini.

Usare “metodi ludici” di insegnamento nella didattica dell’italiano L2 o LS, permette ai bambini di fare conoscenza con la lingua attraverso codici a loro già familiari. 

Proprio attraverso il gioco, i bambini hanno la possibilità di esplorare, di comprendere, di fare esperienze linguistiche in modo piacevole, sperimentale, creativo e divertente. Il gioco è, per i bambini, la forma più naturale di apprendimento. 

Dal momento che hanno già conoscenza della tecnica di gioco, i bambini imparano l’italiano in modo più semplice e diretto.

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Didattica per insegnare l’italiano ai bambini

Considerando l’importanza del gioco nella loro crescita, definiamo come scegliere metodi alternativi alla didattica tradizionale per insegnare l’italiano ai bambini stranieri

  1. Si può optare per la realizzazione di attività molto pratiche, che vedono l’uso della lingua italiana come strumento per comunicare e per imparare nuovi vocaboli. Essenzialmente, “fare delle cose pratiche” dando indicazioni, anche specifiche, su come svolgerle.
  2. Una tecnica di successo che spiega come insegnare l’italiano ai bambini è quella di coinvolgerli  stimolando tutti i loro sensi: è possibile creare attività che stimolino la visione, l’ascolto, il tatto, l’olfatto e il gusto. L’associazione con i cinque sensi, infatti, rende l’apprendimento più stimolante e a lungo termine. Sarà difficile dimenticare le cose imparate se sono state studiate vivendole. 

Quando si fa un’esperienza stimolando uno dei nostri cinque sensi, essa rimane impressa nella memoria; quando si ripropone una situazione già vissuta, infatti, ci si confronta con questa tenendo presente il ricordo dell’esperienza simile già fatta. 

I bambini devono essere stimolati perché si annoiano facilmente. Dunque, non è possibile proporre attività molto lunghe o ripetitive perché si rischia di fare un buco nell’acqua! 

Le attività proposte devono essere brevi e diverse l’una dall’altra; possono essere, ad esempio,  attività a coppie, che coinvolgono tutta la classe o il singolo bambino. 

Tra le attività più produttive che si possono proporre ai bambini ci sono 

  • Il role playing → è un tipo di simulazione in cui gli allievi interpretano in modo attivo un determinato ruolo;
  • Il cooperative learning → questo è il metodo più lontano da quello tradizionale frontale. Questo apprendimento favorisce l’apprendimento attraverso la collaborazione di tutti, insegnanti e ragazzi.
  • la classe capovolta → prevede la partecipazione attiva degli studenti in modo tale che essi non ricevano informazioni soltanto in modo passivo. 

Se, invece, si vuole optare per tecniche di insegnamento divertenti più conosciute, si può proporre ai bambini il disegno, la scrittura creativa, l’ascolto di canzoni per bambini in italiano, il collage di foto e oggetti. 

Tutte queste attività, magari, possono essere proposte come esercizi da svolgere a casa. 

Come insegnare l’italiano ai bambini: dalla teoria alla pratica

Di seguito, qualche attività divertente su come insegnare l’italiano ai bambini stranieri

  • Foto di famiglia: se chiedete ai bambini di portare una foto della loro famiglia, si potrà lavorare sul vocabolario relazionato ai parenti. Inoltre, si potrà incentivare i bambini ad esprimere le emozioni che sentono nel vedere la foto. 

Sarà in questo modo che si introdurranno gli aggettivi legati alle sensazioni, lavorando anche sui sinonimi e i contrari. Si potrebbe lavorare sui colori chiedendo ai bambini di identificarli. Insomma, a partire da una semplice foto, le tematiche da sviluppare sono diverse.

  • Ascoltare canzoni per bambini in italiano: in questo caso bisogna fare una buona scelta di ciò che si vuole proporre. Il linguaggio delle canzoni deve essere basico, semplice e chiaro. 

Dopo un primo ascolto passivo, si può chiedere ai bambini di simulare alcune azioni sentite nella canzone. In questo modo, coinvolgeranno tutto il corpo e faranno un altro tipo di esperienza sensoriale. 

Se si tratta di bambini più grandi, si può pensare di proporre il testo della canzone, cancellando alcune parole per poterlo completare. Per esempio, se stiamo spiegando gli oggetti della casa, scegliamo una canzone che utilizza queste parole. 

  • Memory usando gli oggetti che i bambini portano da casa. Per esempio, possiamo dividere in piccoli gruppi la classe e affidare ad ogni gruppo più oggetti diversi. Poi, li copriamo con dei bicchieri di plastica, li mescoliamo e loro devono indovinare dove si trovano. Per fare questo, possiamo nominare un “capogruppo”, cioè un responsabile che mescolerà gli oggetti e controllerà le risposte dei compagni.

Questi sono solo alcuni esempi di attività divertenti per insegnare italiano ai bambini

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