Quando si studia una lingua straniera, prima o poi bisogna affrontare un argomento insidioso: le preposizioni. In tutte le lingue, le preposizioni creano difficoltà all’apprendente perché i loro usi cambiano a seconda di nomi, verbi o pronomi. Le preposizioni italiane non sono, certo, di meno. In effetti, le preposizioni sono quell’argomento della grammatica italiana che continua a essere considerato problematico da chi studia l’italiano.

In questo articolo, cercheremo di spiegare, in modo generale, quali sono le preposizioni italiane e chiarire alcuni usi.

Le preposizioni italiane 

Le preposizioni italiane 

Prima di tutto, specifichiamo che cosa sono le preposizioni. Le preposizioni sono delle parole invariabili, cioè che non cambiano, che collegano le parti di una frase . Possono anche collegare una frase con un’altra. Le preposizioni reggono un nome (in Italia, a casa), un pronome (per lui, da me) o un verbo (per vivere, da costruire).

In generale, già saprai che l’uso di due diverse preposizioni, può dare alle frasi, significati diversi. Indubbiamente, lo stesso vale per le preposizioni italiane. Infatti, dire “vengo da Napoli” o “vengo a Napoli”, non ha lo stesso significato. Questo semplice cambio di preposizione, modifica completamente il significato della nostra frase.

Oltre a ciò, è importantissimo capire che ogni preposizione può svolgere molte funzioni. Inoltre, può cambiare di significato a seconda della parola a cui è associata. Per esempio, la preposizione “di”, può introdurre la provenienza (sono di Torino), il materiale (è di ferro), il possessore (è di Luigi), ecc.

Per chi sta studiando la lingua italiana e vuole capire questa parte della grammatica italiana, può sembrare molto difficile e impossibile. In effetti, molte volte, può risultare problematico scegliere la preposizione adatta a esprimere quello che si desidera dire.

Cerchiamo quindi di imparare ad usare le preposizioni italiane, facendo vari esempi. Tuttavia, va evidenziato che le regole e gli usi sono tantissimi ed è quasi impossibile elencarli tutti. In ogni modo, abbiamo cercato di raggruppare gli usi più comuni, fornendo esempi di uso concreto.

Ma, quali sono le preposizioni italiane?

Prima di tutto, è fondamentale fare alcune distinzioni. Nella grammatica italiana, incontriamo due tipi di preposizione :

  1. le preposizioni proprie;
  2. le preposizioni improprie.

A loro volta, le preposizioni proprie si dividono in: preposizioni semplici o preposizioni articolate. Di fatto, le preposizioni proprie sono usate solo come preposizioni, mentre le preposizioni improprie assumono funzioni diverse. Infatti, possono essere costituite da aggettivi, verbi, avverbi o possono formare delle locuzioni preposizionali.

Di seguito, cercheremo di chiarire questi due punti, specificando, per quanto possibile, i diversi usi. Siete pronti a leggere le nostre spiegazioni e praticare l’uso delle preposizioni italiane, creando delle frasi?

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Le preposizioni proprie

Quindi, quali sono le preposizioni proprie? Le preposizioni proprie sono otto: di, a, da, in, con, su, per, tra/fra. Come è stato detto precedentemente, dobbiamo distinguere tra quelle semplici e quelle articolate. Le preposizioni italiane articolate si formano a partire dalle preposizioni semplici e si aggiungono gli articoli determinativi.

Vi proponiamo uno schema delle preposizioni articolate:

  di a da in su
il del al dal nel sul
lo dello allo dallo nello sullo
la della alla dalla nella sulla
l’ dell’ all’ dall’ nell’ sull’
i dei ai dai nei sui
gli degli agli dagli negli sugli
le delle alle dalle nelle sulle

Di seguito, analizzeremo le preposizioni una ad una, fornendo vari esempi d’uso.

DI

  • luogo (con significato di origine, provenienza) + città: io sono di Genova; quel ragazzo è di Milano;
  • tempo (preciso, durata, età): Giovanni lavora di notte; un corso di tre giorni; è una bambina di 2 anni;
  • materia: quella sedia è di legno; indosso un maglione di lana;
  • possesso: quello è il libro di Elisa; questa è la macchina di mio fratello; è il telefono della mia vicina;
  • argomento: frequento un corso di inglese; ho comprato un libro di psicologia;
  • paragone: Luca è più alto di me; Maria è meno simpatica di Carla;
  • causa: tremare di freddo; grido di gioia.

A

  • luogo (dove andare o stare) + nome di città o isole: vivo a Palermo; vado ai Caraibi
  • nelle espressioni da…a: da casa all’università vado in bici; da Milano a Roma sono circa 600 km; dalle 19 alle 21 sono in palestra;
  • con alcuni luoghi pubblici: al cinema, a teatro, al ristorante, al bar, al parco, all’aeroporto, alla stazione, al fiume, al mare;
  • momenti particolari del giorno o dell’anno: pranziamo a mezzogiorno; a Natale si mangia molto;
  • con le ore: la lezione inizia alle 14; ci vediamo alle 17;
  • mesi: a marzo si cambia orario; il mio compleanno è a settembre;
  • destinatario di un verbo: penso a te tutti i giorni; telefono a mamma;
  • prezzo: costa 10 euro al chilo;
  • modo: Giovanni ha comprato una camicia a quadri; vestire alla moda;
  • fine o scopo: il sabato sera andiamo a cena fuori; a loro piace andare a caccia.

DA

  • luogo (con significato di provenienza): arrivo dalla Spagna; vengo da Bologna;
  • persona da cui si va: vado dal parrucchiere, dal dentista, da Maria;
  • distanza (anche in senso figurato): vivono lontani dalla loro famiglia; si è allontanato dai suoi amici;
  • tempo: dalle 8 alle 17 lavoro; da bambino andavo in vacanza in montagna; vivo a Firenze da tre anni;
  • agente: la Cappella Sistina è stata dipinta da Michelangelo; sono stato punto da un’ape;
  • valore di un oggetto: è una giacca da 50 euro;
  • lo scopo per cui si usa un oggetto: un bicchiere da vino; una tazzina da caffè.

IN

  • luogo (con significato di vivere) + stati, regioni, continenti: Alberto vive in Asia; noi viviamo a Madrid; Lucia si è traferita in Sardegna;
  • luoghi della città: in posta, in banca, in piazza, in Via Mazzini, in pizzeria, in gelateria;
  • luoghi della casa: in bagno, in camera, in garage, in sala;
  • stagioni: in primavera, in estate, in autunno, in inverno;
  • ore: in cinque minuti sono da te; in due ore siamo a Verona;
  • anni e secoli: nel 1990, nel 1500, nel 2022, nel 20º secolo;
  • mesi: in marzo si cambia l’ora; in agosto fa molto caldo;
  • quantità: oggi siamo in pochi in ufficio; siamo solo in quattro per la cena;
  • mezzi di trasporto: in macchina, in treno, in barca, in metro, in bus (ma attenzione: a piedi);
  • modo: stare in silenzio; essere in tuta da ginnastica. 

CON

  • compagnia: esco a passeggiare con il cane; oggi sto con i miei figli;
  • mezzo: vado con la macchina; andiamo con l’autobus fino in centro città;
  • strumento: taglia il foglio con la forbice; prendi il pane con le mani;
  • mezzo che si usa: lavoro con il computer.

SU

  • argomento: è un articolo sulla crisi economica attuale; ho letto un libro sui miti greci;
  • età (approssimativa): Paola deve essere sulla quarantina;
  • quantità (approssimativa): ha comprato un appartamento sugli ottanta metri quadrati; vale sui 100.000 euro;
  • luogo: il quaderno è sul tavolo; ho visto quel video su YouTube;
  • distribuzione: tre su cento passano l’esame; 24 ore su 24.

PER

  • luogo: prendo il treno per Milano alle 15; al ritorno passiamo per casa mia;
  • tempo: ho corso per 40 minuti; abbiamo studiato per 4 ore di seguito;
  • mezzo: hanno spedito un pacco per posta; abbiamo già chiarito per telefono;
  • destinatario: avete comprato il regalo per la mamma?; abbiamo preparato una torta per il nonno;
  • fine o scopo: ci siamo preparati bene per la partita; abbiamo studiato molto per questo concorso.

TRA/FRA

  • distanza nel tempo: tra poco arriviamo; il concerto inizia tra due ore;
  • spazio tra momenti diversi: tra il 2020 e il 2022 c’è stato un cambiamento del mercato del lavoro; tra le 18 e le 20 sono a lezione;
  • luogo: il museo si trova tra la banca e la chiesa; il ristorante si trova fra casa mia e casa tua;
  • confronto: fra te e lui ci sono molte diversità;
  • valore partitivo: uno tra di voi sarà il vincitore.

Attenzione: non c’è nessuna differenza tra fra e tra. Puoi usare quello che vuoi tu!

Le preposizioni improprie

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Ora che, le preposizioni semplici dovrebbero esserti più chiare , vediamo che funzioni svolgono quelle improprie nella grammatica italiana.

Per prima cosa, è importante specificare che le preposizioni improprie hanno anche altri usi. Possono, infatti, essere degli avverbi o degli aggettivi, ma diventano preposizioni quando reggono un nome o un pronome. Di seguito, trovi queste preposizioni e alcuni esempi:

dentro, fuori, sotto, sopra, vicino a, lontano da, dietro, oltre, verso, vicino, durante, ecc.

  • Vicino a casa mia c’è un cinema.
  • Verso le 17 sei a casa?
  • Io lavoro lontano da casa.

Sicuramente, ti starai chiedendo com’è possibile impararle tutte e soprattutto sapere se le stai usando correttamente. Il segreto è: molta pratica. Per questo su itaki hai a disposizione dei professori di italiano che ti aiutano a imparare l’italiano senza troppa fatica. Cosa stai aspettando? Scopri i nostri professori.

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