L’italiano è la quarta lingua più studiata al mondo e si stima sia parlata da più di 85 milioni di persone; ma quanti di loro hanno una pronuncia davvero impeccabile? Anche se si dominano alla perfezione le regole grammaticali, parlare come un italiano non è affatto semplice. Alcuni suoni della lingua italiana possono sembrare difficili o quasi impossibili da riprodurre alla perfezione per chi proviene da un altro paese.

Ma non ti preoccupare, sei nel posto giusto! Con il nostro articolo scoprirai quali sono le 10 cose da evitare per migliorare la tua pronuncia dell’italiano e per riuscire a parlare come un vero autoctono!

1: Avere paura di commettere errori

italiano

La nostra guida completa sulla pronuncia dell’italiano comincia con un noto proverbio che recita: “Sbagliando si impara”. Durante il processo di apprendimento di una nuova lingua è del tutto normale commettere errori e non bisogna vergognarsene, anzi! Monitorare gli errori che commettiamo ci permette di capire a che punto dell’apprendimento ci troviamo e come dobbiamo intervenire per correggerli in tempo e migliorare il nostro italiano. Avere un amico che vive in Italia con cui parlare e che possa correggere i tuoi errori di pronuncia o che possa rispondere a tutti i tuoi dubbi su come si pronuncia in italiano una determinata parola può essere un aiuto notevole. In alternativa, ascolta più che puoi podcast e video in italiano con dei testi davanti. Il tuo cervello assimilerà nel tempo la pronuncia corretta compiendo un’autocorrezione dei tuoi errori di pronuncia principali.

2: Studiare materiale non autentico

Molto spesso, nei libri che utilizziamo per studiare una lingua, vengono riportate parole e frasi che non vengono realmente utilizzati nella vita di tutti i giorni, che risultano antiquate o addirittura strane a un italiano. Sono frasi che, anche se memorizzate, verranno dimenticate nel tempo proprio perché non le sentirai mai pronunciare da un italiano o in un film recente. Per migliorare veramente la tua pronuncia dell’italiano sarebbe più indicato studiare contenuti fatti dai nativi, con espressioni e modi di dire realmente utilizzati nel quotidiano. Del materiale autentico che si riveli veramente utile e che ti aiuti a parlare in italiano in maniera perfetta.

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3: Non prestare attenzione all’intonazione

Concentrarsi sull’intonazione, sul ritmo della voce e sui suoni dell’italiano è il segreto per fare il salto di qualità. Non bisogna rimanere ancorati ai suoni della propria lingua, ma immergersi in quelli dell’italiano, fare attenzione al modo in cui parlano le persone autoctone e come esprimono domande o fanno esclamazioni. All’inizio i suoni di una nuova lingua possono sembrare strani, ma col tempo ti sembreranno sempre più familiari e riuscirai ad assimilare parole, intere frasi e anche i suoni più complessi.

4: Non emulare gli italiani

Come dei bambini che imparano dai propri genitori, è importante ascoltare, osservare e ripetere il modo di parlare degli italiani. Emulare le espressioni facciali e i movimenti della bocca ti aiuterà a capire come pronunciare una parola o riprodurre un particolare suono. Nel tempo, questi suoni verranno assimilati dal tuo cervello e riuscirai a riprodurli più facilmente. Come accelerare questo processo? Ascolta audio con diverse velocità, aiutati anche con dei sottotitoli in italiano e ripeti tutto quello che senti più e più volte, in modo da allenare i muscoli della tua bocca a riprodurre i suoni dell’italiano.

5: Pronunciare male le doppie consonanti

Tra gli errori di pronuncia in italiano, l’uso errato delle doppie è sicuramente fra i più comuni. Quando ti trovi di fronte a parole come “cioccolato”, “cappello”, “palazzo”, “cassa”, “penna”, “notte”, non devi far altro che pronunciare le doppie consonanti con più forza e in maniera più prolungata. Basta un po’ di pratica per correggere questo errore ed evitare ogni tipo di incomprensione. D’altronde, non vorrai mica entrare in un negozio con l’intenzione di comprare una “palla” e finire per acquistare una “pala”?!

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6: Occhio alla concordanza

La pronuncia dell’italiano deve tener conto di regole grammaticali ben precise; una di queste è la concordanza o accordo. Quando componiamo una frase è importante che ci sia concordanza fra nome, articolo, aggettivo e verbo, maschile e femminile, singolare e plurale. Ricorda, le parole che finiscono per “A” al singolare e in “E” al plurale sono al femminile, mentre le parole che finiscono per “O” al singolare e “I” al plurale sono al maschile. Ma attenzione alle eccezioni: “luce”, ad esempio, è singolare femminile, mentre “poeta” e “pane” sono singolare maschile. Potrà sembrarti complicato, ma basta un po’ di pratica per evitare frasi come “noi siamo andato”, “voglio un panini” oppure “la casa è belle” e mostrare un’ottima competenza linguistica.

7: Pronunciare male le lettere “C” e “G”

In italiano le lettere “C” e “G” possono produrre un suono dolce o duro a seconda della vocale che le segue. Quando le lettere “C” e “G” sono seguite dalle vocali “I” ed “E” il suono è dolce, come nelle parole “ciao”, “cena”, “gelato”, “giallo”. Invece, se le lettere “C” e “G” sono seguite dalle vocali “A”, “O”, “U” il suono è duro, come nelle parole “casa”, “cosa”, “gatto”, “gonna”. Inoltre, quando le lettere “C” e “G” sono seguite dalla lettera “H” il suono è sempre duro. Tieni in mente queste regole e potrai ordinare il tuo piatto di “spaghetti” senza commettere nessun errore di pronuncia! E se una parola contiene più suoni? Niente panico! Basta dividerla in più parti per non fare confusione. La parola “ghiaccio”, ad esempio, è composta da “ghi” + “ac” + “cio”. Oppure, il verbo “chiacchierare” è formato da “chia” + “chie” + “ra” + “re”. Semplice no?

8: Pronunciare male il suono “GLI”

Uno dei suoni che dà più problemi a chi vuole migliorare la propria pronuncia dell’italiano è sicuramente il suono “GLI”. Possiamo trovarlo scritto in due modi: “GL” + “I”, oppure “GLI” + “A”, “E”, “O”, U”. Per pronunciare correttamente parole come “aglio”, “figlie”, “famiglia”, “tagliuzzare” ci viene in soccorso la fonetica linguistica, cioè la disciplina che studia i suoni prodotti dai parlanti di una lingua. Secondo la fonetica linguistica, “GLI” è una consonante palatale sonora e per pronunciarla correttamente non devi fare altro che portare la punta della lingua verso il basso e far toccare il dorso della lingua con il palato. Anche se all’inizio potrà sembrarti un movimento complicato, basta un po’ di pratica per riuscire a pronunciare questo suono in maniera impeccabile.

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9: Pronunciare male il suono “GN”

Un altro degli errori di pronuncia più comuni in italiano è relativo al suono “GN”. Alcune persone potrebbero pensare che la lettera “G” e la lettera “N” vadano pronunciate separatamente. In realtà, dalla loro unione nasce un suono del tutto nuovo. Parole come “gnomo”, “bagno”, “lasagna”, “agnello” ti suonano familiari? Bene, anche in questo caso non dovrai fare altro che esercitarti a ripeterle più che puoi in modo da non doverti più preoccupare della corretta pronuncia di questo suono quando avrai voglia di un piatto di “gnocchi”.

10: Pronunciare male la “S”

Tra le cose sulla pronuncia dell’italiano da sapere assolutamente non può mancare qualche informazione sulla lettera “S”, che può essere sorda o sonora. La “S” sonora, cioè emessa con la vibrazione delle corde vocali, è sempre seguita dalle consonanti “B”, “D”, “G”, “L”, “M”, “N”, “R”, “V”, oppure, con le dovute eccezioni, si trova fra due vocali. Alcuni esempi sono le parole “sveglia”, “smalto”, “sgabello”, “naso”, “esame”. La “S” sorda, emessa senza la vibrazione delle corde vocali, è sempre seguita dalle consonanti “C”, “F”, “P”, “Q”, “T”. La “S” è sorda anche quando si trova a inizio parola ed è seguita da una vocale, quando è doppia, quando è preceduta da un’altra consonante e quando si trova a fine parola. Alcuni esempi

sono: “scatola”, “pasta”, “sole”, “suono”, “rosso”, “falso”, “gas”. È senza dubbio un errore talmente difficile da notare che anche molti italiani lo commettono senza saperlo. Ma quando riuscirai a pronunciare correttamente questa lettera, potrai esser certo di saper parlare alla perfezione in italiano.

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