Il fatto che gli Italiani stessi spesso non segnino correttamente l'accento grafico è dovuto all'influenza delle parlate regionali, le quali hanno una pronuncia diversa da quella 'standard', che è quella del FIORENTINO COLTO (la parlata di Firenze), depurato però di alcuni elementi e senza un'intonazione marcata.
Ad esempio, a Milano normalmente si dice 'perchè', con la 'e' aperta anziché chiusa, e, viceversa, si dice teléfono, con la 'e' chiusa, mentre dovrebbe essere aperta. La parola 'vènti' (meaning 'winds', plural of 'wind') è pronunciata 'vénti' ('e' chiusa), ed è quindi indistinguibile dal numero 20 (vénti), mentre dovrebbe essere con la 'e' aperta (sto parlando ovviamente dei nativi di Milano, non degli immigrati da altre regioni).
In varie zone del Centro-Sud si dice 'c'é' ('e' chiusa anziché aperta).
In Sicilia esistono praticamente solo 5 vocali, perché la 'o' e la 'e' vengono pronunciate sempre aperte, in tutte le parole: per es. 'amòre', con la 'o' aperta, o 'nève', con la 'e' aperta, mentre dovrebbero essere chiuse.
Insomma...it's a mess!
Fortunatamente, come saprai, in Italiano è d'obbligo segnare l'accento grafico solo sulla vocale finale dei polisillabi tronchi e su una parte dei monosillabi: ciò limita gli errori!
A volte però è utile segnare l'accento all'interno di parola, per evitare confusione, qualora ce ne sia, tra parole che si scrivono allo stesso modo.
La 'o' finale accentata comunque è sempre aperta. Quindi la possibilità di errori è limitata alla 'e'.
Se hai qualche dubbio riguardo alle varie strutture grammaticali o al lessico che ho usato in questa risposta, chiedimi pure.
Ciao!