Il film "Le vite degli altri"
Al momento studio il tedesco e, ogni tanto, mi piace vedere un film in cui parlino questa lingua. Avevo già sentito parlare del film "Le vite degli altri" (o in tedesco "Das Leben der Anderen") ma fino ad ora non ho mai avuto tempo di vederlo. Ho approfittato dell'assenza di mio marito, che è stato fuori per un viaggio lavorativo, per poterlo finalmente vedere perché non mi va di imporre a lui qualcosa che io chiamo "i miei compiti linguistici".
“Le vite degli altri" è un film del 2006 di Florian Henckel von Donnersmarck. Tratta della storia di Gerd
Wiesler, un dipendente della Stasi (abbreviazione di "Staatssicherheit" =
Sicurezza di Stato), che deve spiare Georg Dreyman, un scrittore sospetto di non
essere a favore del governo dell'epoca (quindi, la Repubblica Democratica
Tedesca, un governo comunista collegato all'Unione Sovietica nella seconda metà
del XXe secolo). La squadra di Wiesler ha installato microfoni nell'apartamento
di Dreyman e della sua ragazza, interpretata dall'attrice Christa-Maria Sieland, perché deve / vuole
sentire cosa succede nell'appartamento ad ogni momento della giornata, per poi farne un resoconto. All'inizio, Wiesler è molto serioso e freddo nel suo lavoro, non gli importa niente della coppia, che sia sospetta e sorvegliata dai servizi della Stasi. Però, poco a poco, ci si affeziona e diventa sempre
più difficile per lui essere neutrale. Non voglio raccontarvi, però, come finisce il film così, se volete, potere vederlo anche voi. Posso solo dire che mi è piaciuto tantissimo e che non mi aspettavo di essere cosi toccata dalla storia di questo film.
È veramente interessante, anche perché affronta argomenti della vita quotidiana, la questione dell’individualismo e di cosa potremmo fare per cambiare, in meglio o in peggio, la vita degli altri. Grazie per lacorrezione.