Un dilemma tra il trasporto a trazione animale ed i diritti degli animali.
Può darsi che l'epoca del trasporto a trazione animale sia qualcosa che
appartienga al passato. Nonostante questo, ci sono delle organizzazioni
turistiche che approfittano degli elefanti (in Thailandia) e dei cammelli (a
Dubai) per guadagnarsi da vivere, attraverso il rinvigorimento dei sentimenti
nostalgici nei turisti. Prima di sviscerare il panorama della trazione
animale, bisogna ricordare che non si può generalizzare il modo in cui gli
animali sono trattati, a scanso di equivoci, poiché le maldicenze possono
aggravare la situazione. Allora, sono un fautore fervente dell'uso degli
animali selvaggi per promuovere l'industria turistica, purché siano
sufficientemente nutriti e curati. Oserei perfino ribadire che potrebbero essere
un'alternativa fattibile per quanto riguarda l'ambito del trasporto pubblico,
dal momento che non emettono alcun gas serra. È pertanto un crepacuore
osservare come alcuni animali vivano in uno strazio costante. Un esempio che salta subito all'occhio
,fra decine di video caricati su Instagram e YouTube, è quello di un
elefante gettato alla rinfusa in una piscina e comandato dal direttore del circo
per svolgere dei trucchi acrobatici. Il direttore lo flagella forsennatamente
per obbligarlo a farlo. Sono sicuro che i postumi di questo atto bruttale
basterebbero per tormentarlo fino alla morte. Sarò coinciso nella mia risposta:
questo tipo di comportamento non si deve né permettere né perdonare mai. Non è
consono. Ma è anche evidente che questo è il frutto imputridito delle leggi
deboli, promulgate con lo scopo di acchiappare gli abusatori. Non voglio
annoiarvi ulteriormente con questa cantilena. Insomma, sebbene ci siano delle
bocche da sfamare, conviene agire sempre in modo etico.