Il testo (in italiano) di una canzone di Enzo Jannacci che parla di un amico,
che non regge la prova della generosita` (e quindi non si puo` chiamare
amico).
(L'era tardi)
ERA TARDI
Ed era tardi, era tardi
in quella sera stanca
che ho avuto bisogno di un mille lire
per coprire una tratta [cambiale]
Domandare io avevo vergogna,
domandare non sapevo a chi ...
C'era il Rino, è vero, il Rino
soldato con me nei bersaglieri
Ma era tardi, era tardi
in quella sera stanca
per disturbare la gente sposata da poco
con il lavoro che stanca.
"Mi scusi, signora, c'è il Rino?
Gli dica che c'è il bersagliere".
Lui viene giù dalle scale in camicia,
io sorrido, lui neanche un verso [cenno]
"Ciao, Rino, scusa, lo so, è tardi, ma ...
... ma in questa sera stanca, vedi,
volevo salutarti, e poi
ricordare i bei tempi della guerra, vacca!
Quando eri senza morosa, ti ricordi
Quando andavamo a ubriacarci ...
Sì, ma, Rino, c'è un'altra cosa ...
Non andar via, Rino, ciao Rino ... Ohé!"
E io lo sapevo
era tardi
per disturbare la gente
presa magari a fare l'amore
la gente che ha i suoi impegni ...
Sì, ma abbiamo fatto anche la guerra insieme
sotto le bombe, contro le fucilate ....
Vale di più oggi un bel mille lire
in tasca, dimenticato ...