Federica S.
Hulpleerkracht
IL BOSCO CHE SUONA
Una delle scorse estati sono stata a cercare un po' di fresco nel nord Italia in Trentino Alto Adige, partita senza un programma ben preciso, mi sono lasciata guidare dai suggerimenti dei locali. Tra questi, una delle esperienze più belle e inaspettate, è stato visitare “il bosco che suona”.
Questo bosco si trova in Val di Fiemme, gli alberi che popolano questi luoghi sono gli abeti rossi, famosi tra i boschi del Latemar (il Latemar è un gruppo montuoso dolomitico che si estende tra le Valli di Fassa, Fiemme e d’Ega).
L’abete rosso è anche noto come “albero che canta”, poiché il suo legno ha ottime proprietà di amplificazione del suono e per questa ragione viene ricercato da liutai e costruttori per realizzare la tavola armonica di svariati strumenti musicali a corda, tra i quali strumenti ad arco (violini, viole, violoncelli...) nonché clavicembali, pianoforti, chitarre classiche.
Si ritiene che numerosi strumenti musicali, anche di illustri liutai dei secoli scorsi (Guarnieri, Amati, Stradivari), siano stati costruiti con il legname di risonanza della Val di Fiemme.

Durante una cerimonia, che avviene ogni estate quando ha luogo il festival “I Suoni Delle Dolomiti”, viene rivelata una placca che descrive il carattere e la storia dell’abete, associata ai musicisti celebrati quell’anno.
Infatti, l’albero è scelto dal musicista come quello che sente risuonare di più con la propria anima.
L’albero è il simbolico dono che la Val di Fiemme dedica a chi diffonde nel mondo melodie sublimi, con strumenti che potrebbero essere nati proprio nelle sue foreste.

La singolarità di questo bosco è il suo percorso guidato (da effettuarsi con auricolari) alla scoperta delle placche dedicate a questi musicisti di fama internazionale. Su ogni placca viene indicato il numero della traccia da suonare, per ascoltare il brano dell’opera che l’artista ha dedicato all’albero davanti a noi.
In questa ambientazione magica, potrete ascoltare Uto Ughi (che inaugurò la prima targa), Giovanni Allevi, Mario Brunello, Giovanni Sollima, Stefano Bollani, Daniel Hope ed Ezio Bosso (solo per citarne alcuni).

E’ bellissimo stare in silenzio circondati da questi giganti e ascoltare la melodia dell’artista davanti al “suo” albero, come in un concerto privato o una cerimonia solitaria, in questa splendida ed infinita cattedrale verde.
Buona passeggiata!

24 mei 2020 09:40