una barzelletta catalana
Un catalano va in chiesa per la prima volta dopo tanto tempo, raggiunge l'altare, si inginocchia, appre le braccia e prega: “O Dio onnipotente, sai che sono nei guai, mia moglie è malata, mio figlio è malato e anche mia figlia è malata. Sai che sono disoccupato, non trovo lavoro. Solo Tu puoi aiutarmi se vincessi al lotto, solo Tu puoi farmi vincere al lotto. Ti prego fammi vincere al lotto. In nomine Patris et Filii et Spiritu Santo. Amen”
Un giorno dopo ritorna in chiesa, raggiunge l'altare, si inginocchia, appre le braccia e prega: “O Dio onnipotente, sai che sono nei guai, mia moglie è malata, mio figlio è malato e anche mia figlia è malata. Sai che sono disoccupato, non trovo lavoro. Solo Tu puoi aiutarmi se vincessi al lotto, solo Tu puoi farmi vincere al lotto. Ti prego fammi vincere al lotto. In nomine Patris et Filii et Spiritu Santo. Amen”
Per un mese il catalano va in chiesa ogni sera e prega cosí:“O Dio onnipotente, sai che sono nei guai, mia moglie è malata, mio figlio è malato e anche mia figlia è malata. Sai che sono disoccupato, non trovo lavoro. Solo Tu puoi aiutarmi se vincessi al lotto, solo Tu puoi farmi vincere al lotto. Ti prego fammi vincere al lotto. In nomine Patris et Filii et Spiritu Santo. Amen”
In quel momento, quando il catalano finisce di pregare, si apre il cielo, tremano le colonne, Dio appare sul presbiterio e con voce potente grida: Caro figlio, sono Dio. So che sei nei guai, so che tua moglie è malata, so che tua figlia è malata, so che tuo figlio è malato, so che sei disoccupato. Solo io posso farti vincere al lotto, ma mi aiuteresti molto se almeno una volta comprassi il biglietto.