Se vogliamo imparare la lingua giapponese da soli, probabilmente all’inizio ci sembrerà piuttosto difficile nella pronuncia, nei suoni e nell’uso dei suoi tre diversi sistemi di scrittura: l’Hiragana, il Katakana e il Kanji (un insieme di ideogrammi derivati dal cinese). Tuttavia, alla base dell’apprendimento di qualsiasi lingua deve esserci una notevole motivazione che ci spinga all’esercizio costante e responsabile.

Pertanto è fondamentale essere consapevoli delle ragioni che ci portano ad apprendere una lingua complessa come il giapponese: per un arricchimento personale, per viaggiare, studiare o lavorare in quel Paese, per scoprire una diversa cultura millenaria e certamente affascinante; alcune persone vogliono migliorare la comunicazione linguistica perché vivono già in Giappone, altre desiderano contattare amici madrelingua, infine c’è gente interessata alla civiltà nipponica, ai manga, alle anime, alle rappresentazioni teatrali.

Fissiamo, dunque, alcune linee guida prima di svolgere le attività linguistiche:
– Avere una forte motivazione all’apprendimento.
– Verificare lo scopo raggiunto dopo ciascuna fase di studio.
– Cercare di utilizzare in modo significativo e funzionale quanto si sta imparando.
– Ripassare e fissare mentalmente e per iscritto il lessico e le strutture apprese.
– Autovalutazione e/o valutazione delle abilità linguistiche acquisite.

In seguito lo studente stabilirà le tappe di un percorso didattico semplice e graduale:
1. Comprendere facili dialoghi in situazione, presentati anche con supporti visivi, soffermandosi sulla pronuncia delle battute.
2. Imparare espressioni di saluto e di presentazione, utilizzare il linguaggio familiare e colloquiale, fare domande personali, chiedere e dare informazioni di vario genere.
3. Cominciare a leggere l’Hiragana.
4. Avvicinarsi alla comprensione e all’uso del Katakana.
5. Apprendere il Kanji.
6. Acquisire gradualmente il lessico di base.
7. Utilizzare le forme grammaticali fondamentali nella costruzione delle frasi, dei dialoghi e di testi gradualmente più complessi.

Da dove iniziare a studiare il giapponese da autodidatta

Il primo stadio di apprendimento può essere sviluppato online e riguarda l’ascolto di materiale interessante per lo studente: semplici video di argomenti preferiti, dialoghi, testi di canzoni, brevi filmati illustrati da immagini che ne facilitino la comprensione.

Dopo questa fase iniziale di attenzione e di ascolto, seguiranno esercitazioni di produzione scritta, anche con l’aiuto di vocabolari, per acquisire al meglio gli alfabeti Hiragana e Katakana. Inoltre, è di grande importanza prendere appunti su quanto visto e ascoltato e, mediante la lettura di semplici testi di vario contenuto, sarà più facile riconoscere e saper poi utilizzare le parole chiave, i termini nuovi, le espressioni idiomatiche e le strutture grammaticali.

Ogni lingua viene appresa per poter comunicare con gli altri, quindi la pratica di quanto assimilato è fondamentale per la memorizzazione e l’acquisizione di un diverso sistema fonetico, lessicale e sintattico. Molti sono contenti di avvicinarsi alla lingua giapponese in modo autonomo, da autodidatti, perché così si sentono più liberi nell’organizzazione del loro programma di studio, dei tempi di apprendimento e nella scelta delle tematiche preferite.

Oggigiorno, grazie alle nuove tecnologie, è possibile sfruttare il Web per comunicare e chattare con coetanei di diversa nazionalità, scambiarsi opinioni personali e culturali e, volendo, seguire corsi online per apprendere una lingua straniera seguiti da tutor madrelingua altamente qualificati. Per quanto riguarda il giapponese, basti pensare che, negli ultimi anni, l’uso dei Kanji si è diffuso proprio tramite i siti e i social che utilizzano moderni elaboratori testuali, e ciò ha permesso di allungare la lista dei kanji di uso comune e incrementare il loro utilizzo nella messaggistica istantanea.

Bisogna comunque sottolineare che chi comincia a studiare il giapponese autonomamente può incontrare delle difficoltà relative ai sistemi di scrittura presenti in questa lingua di antica origine: essa è costituita da tre alfabeti, l’Hiragana, il Katakana e il Kanji.

L’Hiragana, essendo l’alfabeto fondamentale basato su suoni piuttosto che su ideogrammi, è utile fin dall’inizio dell’apprendimento linguistico in quanto ci permette di comprendere i suoni e usare i vocaboli incontrati in un testo orale o scritto. Anche il Katakana è basato sui suoni e va imparato e utilizzato subito per poter comprendere, leggere e scrivere semplici messaggi e/o dialoghi.

Dunque questi due alfabeti devono essere appresi ed assimilati prima del Kanji, il terzo sistema di scrittura, molto antico e utilizzato in Giappone già nel quarto secolo e formato da ideogrammi (ognuno dei quali corrisponde a una parola). Imparare il Kanji può essere entusiasmante e, nello stesso tempo, più complesso degli altri due, ma, se ci esercitiamo costantemente nella sua pratica e negli esercizi, riusciremo ad acquisirlo con gradualità.

L’Hiragana e il Katakana, formati ciascuno da 46 lettere, presentano gli stessi suoni, la stessa pronuncia; i giapponesi usano il Katakana nei testi scientifici e nelle parole straniere utilizzate anche in Giappone, mentre conoscere il Kanji ci aiuterà a separare i termini di un testo scritto in quanto con l’Hiragana le parole sono legate l’una all’altra senza spazi e non permettono una lettura e comprensione corretta. Inoltre, dato che molti vocaboli giapponesi hanno la stessa pronuncia, i diversi simboli del Kanji possono aiutarci a riconoscere il significato di ciascuno di loro.Per assimilare e utilizzare correttamente il giapponese, è necessario possedere un buon numero di termini ed espressioni tipiche, infatti il lessico è centrale nell’ascolto, nella comprensione orale e scritta, nel parlare e nella scrittura; come si è detto, un primo passo è cercare di imparare vocaboli e battute basilari di tipo colloquiale e quotidiano, ad esempio tramite brevi dialoghi in situazione, soffermandosi sulla pronuncia e ripetendo i suoni più complessi.

Per facilitare l’apprendimento della lingua giapponese esistono molti supporti didattici tecnologici: film in lingua originale con sottotitoli, ascolto di canzoni, programmi di genere giornalistico, artistico, sportivo o sociale, lettura di libri di vario tipo, uso di piattaforme educative con tutor di madrelingua esperti e molto disponibili, sfruttamento dei social network.

Dopo aver acquisito i sistemi lessicali e strutturali di base, si possono avere scambi verbali con parlanti nativi o visitando il Giappone per motivi turistici, di studio o di lavoro. Per esercitarsi nella lettura e nella scrittura possono essere necessari i libri di testo giapponesi di vari livelli: ad un primo livello presentano facili letture, prove orali e scritte di tipo elementare con spiegazione delle forme grammaticali di base e del lessico essenziale.

In una fase intermedia e avanzata occorre affrontare lo studio delle strutture sintattiche più complesse e del Kanji e, a tal scopo, si potranno consultare online testi e vocabolari specifici con la supervisione di tutor molto esperti.

Accedendo alla nostra piattaforma italki, avrete la possibilità di interagire con docenti e tutor di madrelingua che, mediante lezioni individuali o di gruppo, vi permetteranno di praticare e migliorare l’apprendimento del giapponese fino ad acquisire una buona padronanza linguistica.

Avere l’occasione di ascoltare e parlare con un tutor giapponese significa apprendere la giusta pronuncia, assimilare il lessico di base, comprendere meglio le funzioni linguistiche e le strutture presenti nei dialoghi e nei vari testi. Su italki un insegnante qualificato vi aiuterà ad organizzare le vostre esercitazioni, valuterà i vostri risultati e vi guiderà nella correzione degli errori, inoltre potrà consigliarvi altri strumenti di apprendimento: i giusti libri o giornali da leggere, i film più famosi in lingua originale, sarà a vostra disposizione in ogni momento e ad un prezzo accettabile.

Se volete, potete richiedere una lezione di prova, in classe o individuale, con l’aiuto dei nostri tutor di lingua giapponese. Adesso si, è tempo di mettersi a studiare!

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