La lingua giapponese utilizza ben tre forme di scrittura: i kanji, l’hiragana e il katakana. Infatti, il giapponese è considerata una tra le lingue più complesse da imparare. La costruzione della frase, i registri linguistici e queste tre forme di scrittura creano difficoltà a chi vuole addentrarsi nella lingua giapponese. Tuttavia, il complesso sistema di scrittura è quello che crea più difficoltà nello studio di questa lingua. In questo articolo, vogliamo spiegarvi alcune differenze sostanziali tra queste tre forme, soffermandoci in particolare sul katakana.

Katakana: introduzione all’universo giapponese

Va considerato che il giapponese è parlato da circa 130 milioni di persone e alcune parole sono entrate nel nostro vocabolario. Alcuni esempi? Parole del mondo sportivo o artistico come karate, judo, bonsai, origami; altre del mondo culinario, sushi, sashimi, ramen. E poi parole proprie del contesto storico-culturale giapponese: geisha, kimono, zen, banzai, ecc. Insomma, grazie alla loro forte identità culturale, i giapponesi hanno esportato alcuni termini (e non solo) in tutto il mondo. Sicuramente, uno dei fattori che ha condizionato la diffusione della cultura giapponese sono stati i videogiochi, i manga e i famosi anime. Anche per questo si è sviluppata una forte attenzione verso questa lingua e l’interesse nell’imparare il giapponese si è fatto sempre più ampio.

Come è stato detto, il giapponese è una tra le lingue più difficili da imparare a causa della complessità della scrittura. Il katakana è uno dei tre alfabeti che compongono il sistema di scrittura giapponese. I caratteri di questo alfabeto si contraddistinguono per il loro aspetto spigoloso e rigido. La sua origine sembra risalire al IX secolo e, probabilmente, è stato sviluppato dai monaci buddisti per la trascrizione di alcuni testi religiosi. Come l’hiragana, anche il katakana è costituito da 46 segni e spesso per indicare questi due alfabeti si usa il termine kana. Katakana significa, letteralmente, “carattere formato da una parte”. Inoltre, va aggiunto che il katakana ha solo valore fonetico e ogni lettera rappresenta il suono di una sillaba.

Perché si usa il katakana?

Perché si usa il katakana?

Il katakana è usato per diversi motivi, ma l’uso più comune è per trascrivere parole di origine straniera, compresi i nomi propri. Inoltre, è comunemente usato per parole prese in prestito da altre lingue e diventate parte della lingua giapponese. Oltre a ciò, è usato anche per:

  • termini tecnici o scientifici, come, nomi di specie di animali, piante o minerali;
  • onomatopee, cioè per trascrivere delle parole che rappresentano dei suoni;
  • cibi di origine animale o vegetale;
  • nomi di aziende, poiché molte aziende preferiscono scrivere il loro nome usando il katakana giapponese;
  • pubblicità, cartelloni o affissioni pubblicitarie;
  • per enfatizzare un elemento all’interno di una frase;
  • robot-speech, cioè quando si scrive un testo per far parlare i robot.

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Come si compone il katakana?

Come è stato detto, il katakana è formato da 46 simboli ognuno dei quali corrisponde a una sillaba. Ci sono delle sillabe composte solamente da una vocale e altre composte da una consonante e una vocale. Queste sillabe si suddividono in: pure, impure, semipure e contratte. Le sillabe pure sono formate da 5 vocali (a, e, i, o, u) che si combinano con sette consonanti: k, s, t, n, h, m, r. La combinazione tra queste vocali e consonanti dà origine a 46 caratteri.

ar   k s t n h m y r w +
a ア (a) カ (ka) サ (sa) タ (ta) ナ (na) ハ (ha) マ (ma) ヤ (ya) ラ (ra) ワ (wa) ン (n)
i イ (i) キ (ki) シ (shi) チ (chi) ニ (ni) ヒ (hi) ミ (mi)   リ (ri)    
u ウ (u) ク (ku) ス (su) ツ (tsu) ヌ (nu) フ (fu) ム (mu) ユ (yu) ル (ru)    
e エ (e) ケ (ke) セ (se) テ (te) ネ (ne) ヘ (he) メ (me)   レ (re)    
o オ (o) コ (ko) ソ (so) ト (to) ノ (no) ホ (ho) モ (mo) ヨ (yo) ロ (ro) ヲ (wo)  

Come puoi vedere, alcuni caratteri sono molto simili, ad esempio ソ (so) e ン (n), quindi bisogna fare attenzione quando si trascrivono.

Le sillabe impure si ottengono combinando le vocali con le consonanti g, z, d, b e aggiungendo il segno diacritico dakuten . Inoltre, facendo seguire le sillabe che iniziano per h, riportate nella tabella sopra, con il simbolo handakuten ゜si ottengono le sillabe semipure. Queste ultime hanno come iniziale la lettera p.

  g z d b p
a ガ (ga) ザ (za) ダ (da) バ (ba) パ (pa)
i ギ (gi) ジ (ji) ヂ (di) ビ (bi) ピ (pi)
u グ (gu) ズ (zu) ヅ (dzu) ブ (bu) プ (pu)
e ゲ (ge) ゼ (ze) デ (de) ベ (be) ペ (pe)
o ゴ (go) ゾ (zo) ド (do) ボ (bo) ポ (po)

Va considerato che, combinando insieme due caratteri si possono creare altri suoni, dando così origine alle sillabe contratte. Per creare questi suoni si aggiungono ya, yu, yo (ヤ, ユ e ヨ), dopo una sillaba che termina con la vocale -i. Per esempio, da ni , si ricava nya ヤ.

Memorizzare il katakana: missione possibile

Ora che hai visto una piccola parte di questo alfabeto, ti chiederai com’è possibile memorizzare tutto ciò. Ci sono vari elementi che ti possono aiutare. Innanzitutto, mantieni la calma, poi costanza e esercizi sono le parole chiave. Ci vuole molto tempo per memorizzare e soprattutto non possiamo pretendere che il nostro cervello riesca ad assimilare tutti questi caratteri velocemente. Onestamente, le informazioni da memorizzare sono molte, quindi quello che ti consigliamo è quello di focalizzarti sullo studio di poche sillabe alla volta.

Per esempio, puoi iniziare studiando l’hiragana e, una volta che l’hai assimilato, passa al katakana. Cerca di imparare non più di 5 kana alla volta, dividendoli. Puoi imparare prima quelli associati a una vocale, poi quelli a una consonante. Puoi dividere l’apprendimento seguendo le righe, o le colonne di questa tabella.

Un altro metodo che si usa per memorizzare i kana è l’associazione per immagine, cercando di ricondurlo a una forma precisa. Per chi è dotato di una memorizzazione per associazione, questo metodo funziona sempre.

Insomma, non è facile studiare questa lingua così ricca e difficile, ma ognuno di noi può creare un metodo di studio.

Impara la lingua giapponese senza pensieri

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Se sei arrivato fino a qui è perché la lingua giapponese ti interessa particolarmente. L’abbiamo ripetuto più volte: questa lingua non è per niente facile. Infatti, solo il fatto che esistano tre alfabeti da imparare può essere uno scoglio non facile da oltrepassare. Tuttavia, il fascino di questo paese e della sua cultura millenaria fa si che le persone siano costantemente attratte dalla lingua. Per capire una cultura, è importante capirne la lingua. Quando impariamo la lingua di un popolo, siamo in grado di poter comunicare liberamente senza ricorrere a lingue veicolari.

Iniziare a studiare la lingua giapponese da autodidatta può essere una buona idea. Oggigiorno, con l’aiuto della tecnologia possiamo trovare vari input come film in lingua originale, programmi televisivi in lingua originale, cartoni, ecc. Sicuramente, anche l’uso dei social network può aiutare poiché esistono gruppi dedicati alla cultura nipponica. Ma sarà sufficiente?

Un ottimo esercizio per imparare la lingua è la conversazione con dei madrelingua. Parlando con un madrelingua, si può imparare il giapponese in modo corretto. Attraverso il loro supporto, puoi davvero capire e imparare le pronunce corrette e fare molto esercizio. Infatti, avere a disposizione un professore di giapponese madrelingua ti consente di chiarire eventuali dubbi e ascoltare la pronuncia esatta. E inoltre, hai la possibilità di chiedere un feedback immediato sulle tue conoscenze. Puoi anche chiedere delle dritte su come affrontare lo studio in modo più focalizzato senza perderti tra le varie nozioni da imparare. Ora, è possibile farlo comodamente da casa, secondo i tuoi ritmi e le tue esigenze. Attraverso la nostra piattaforma, hai la possibilità di scegliere il professore che più ti soddisfa. Inoltre, puoi scegliere gli orari che sono più comodi per te.

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Per scegliere l’insegnante che fa per te, puoi vedere i video di presentazione e leggere i feedback degli altri studenti. Sono sempre un aiuto importante nella scelta. Ricordati che l’insegnante sarà a tua completa disposizione per il tempo che tu vorrai e questo ti faciliterà molto lo studio. E non solo. Interagire con le altre persone comunicando nella loro lingua materna ci fa capire che siamo sulla giusta strada. Quindi, che cosa stai aspettando ancora? Contatta subito l’insegnante che più ti rispecchia e inizia a conversare in giapponese.

Per concludere, vogliamo consigliarti la lettura dell’articolo Quali sono le caratteristiche della lingua giapponese?. Poiché, dato che sei interessato a questo mondo così lontano dal nostro, questo articolo fa il caso tuo. Quindi, buona lettura e buono studio!

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