All’inizio di quest’anno ho fatto un viaggio con la mia famiglia. Abbiamo guidato da Melbourne a Uluru nel centro dell’Australia.
Prima di questo viaggio, avevo visto poco del mio Paese. Piuttosto, come tanti degli Australiani, avevo preferito viaggiare all’estero, in Europa, in Asia o negli Stati Uniti.
Dall’altro lato, mio marito ha visitato tanti posti qui e voleva portare me e i nostri bambini a Uluru. “Ti conviene andarci” mi ha detto “è un sito maestoso”.
Al tempo, non capivo cos’era così incredibile di questa roccia rossa nel mezzo del deserto. Però adesso mi viene la pelle d‘oca a pensarci perché vedere Uluru è stato appunto un’esperienza che è (?).
Noi quattro ce la siamo proprio spassata durante il viaggio. Ci voleva una settimana e mezzo per arrivare alla nostra destinazione più lontana perché ci siamo fermati in parecchi posti, lungo la strada. Nonostante il percorso fosse lungo, è stato un'opportunità per rinforzare i nostri legami come famiglia, soprattuto perché non c’era campo per ore, e per questo non siamo riusciti a usare la tecnologia.
Sulla strada abbiamo dormito nei campeggi con le cabine umile. Purtroppo, una delle cabine era una bettola e abbiamo dovuto lamentarci con il padrone del campeggio fino a che ci ha trasferiti in un’altra.
A Uluru sei disperso in mezzo della natura. Aveva piovuto pochi giorni prima che siamo arrivati e per questo l’area intorno la roccia era molto verde, il che mi ha stupito. Mi aspettavo che ci fosse tutto arido.
Mi sono perdutamente innamorata di Uluru. Mi sono ritrovata a essere commossa dalla spiritualità e dalla storia antica legata a questa formazione imponente. È di gran importanza sia culturale che spirituale per la gente indigena.
Se non ci fossi andata non avrei capito veramente il grande significato che contiene questa zona per il nostra Paese.