Ancora ricordo una delle poesie piu` corte della nostra lingua (di Giuseppe Ungaretti, del 1916).
E` stata scritta durante una licenza dalla guerra, osserva l'utlima frase per favore.
Non ho voglia di tuffarmi
in un gomitolo di strade
Ho tanta stanchezza sulle spalle
Lasciatemi così
come una cosa posata
in un angolo
e dimenticata
Qui non si sente altro
che il caldo buono
STO con le quattro (I am with)
capriole di fumo del focolare.