Zuzanna
Passato prossimo e imperfetto

Ciao tutti italiani,

e qui qualcuno chi puo aiutarmi con questi due tempi? Non a livello base, ma piu avanzato.

Oct 7, 2016 7:22 PM
Comments · 5

<em>Ciao Zusanna!  Mi auguro che tu abbia capito la differenza tra i due tempi verbali. </em>

<em>Nel caso tu abbia ancora bisogno di aiuto, dai un'occhiata al mio profilo e contattami, anche soltanto per una lezione di prova, così possiamo discutere dei tuoi dubbi ed elaborare qualche frase di esempio. </em>

<em>A presto,</em>

<em>Manuela</em>

November 11, 2016
Ciao!
Sono a disposizione. Cosa vuoi sapere esattamente di questi tempi verbali?
October 10, 2016
Zuzanna, puoi spiegarci qual' era il problema ? Vuoi sapere in generale o qualcosa di specifico ?
October 10, 2016
Io ci sono se vuoi :)
October 7, 2016

il passato prossimo lavora come il present perfect inglese, lo usi anche laddove l'inglese usa il contnuos (duration form).

Non è una caso perché è la grammatica latina che ha dato forma alle lingua europee (l'antico germanico aveva due verbi, i quali più che altro venivano usati come abbelimenti al grugnire contro chi era oggetto dei loto stupri o nei confronti di chi sgozzavano alla stregua degli animalii).

Solamente che nella lingua parlata, pur non essendo tale prassi principalmente conforme alla tradizione, è possbile usare il passato prossimo anche al posto del past simple inglese (che equivarrebbe al passato remoto, direi grosso modo con le medesime regole grammaticali e logiche).

L'imperfetto è un tempo meraviglioso che in inglese non esiste, elemento che, di fatto, costringe loro a sciorinare soluzioni espressive artificiose.

E' una azione "sospesa" del passato non chiaramente delineata a livello temporale.

Ci traduci tanti tempi inglesi passati, per esempio i continuos.

In buona sostanza, un tempo passato inglese a volte lo traduci con l'imperfetto, a volte con il passato remoto, a volte con il passato prossimo e a volte con quello che ti pare tra queste scelte.

In ogni modo, siccome non conosco la tua lingua, non mi è facile aiutarti, dal momento che è prodromico all'apprendimento conoscere le differenze tra la propria lingua e quella oggetto di discernimento.

In effetti, a ben pensarci, direi che non è proprio concepibile la conoscenza come concetto in sé, fuori da questo protocollo di parziale estraneazione.

Peregrini tentativi di ridurre le variabili, le manifeste forme del nuovo, in dosi accettabili di tollerabile conservazione.

October 7, 2016