Il francese è la lingua dell’amore per eccellenza! Parlare francese, infatti, significa parlare una lingua romantica e dal suono sensuale, universalmente riconosciuta e amata. Inoltre, è una lingua che appartiene al gruppo delle lingue romanze ed è parlata da ben 274 milioni di persone. È lingua ufficiale, infatti, in 32 stati, tra cui Francia (ovviamente), Canada, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, e in molti stati dell’Africa.

Per questi motivi, sono molte le persone che desiderano imparare il francese. Eppure, nonostante la sua popolarità e la sua vicinanza con l’italiano, anche alle nostre orecchie questa lingua riserva alcune sorprese: stiamo parlando delle colorite espressioni francesi.

Le espressioni francesi: un mondo pieno di sorprese

Esistono molte espressioni idiomatiche, infatti, che stupiscono e creano meraviglia per la loro particolarità. In molti casi generano anche confusione, perché non sono di immediata comprensione.

In questo articolo, che è un piccolo viaggio nella cultura francese meno conosciuta, esploreremo insieme proprio queste espressioni idiomatiche: per comodità, le abbiamo divise in gruppi, in base alle loro caratteristiche. Se invece vuoi approfondire il mondo dei proverbi francesi, ti consigliamo di leggere questo articolo: ne elenca 25 tra i più belli, famosi e utilizzati.

Curiosità 1: il cibo è sempre presente

Curiosità 1: il cibo è sempre presente

Non dovrebbe stupire, perché in Francia il cibo è fondamentale e fa parte del lifestyle quasi come in Italia. Ma è comunque curioso come in tantissime espressioni francesi sia presente il cibo. Non ci credi? Ecco alcuni esempi:

  • “Les carottes sont cuites” (le carote sono cotte); un’espressione che si usa per dire che non c’è più nulla da fare e non si può tornare indietro. Un po’ come il nostro “inutile piangere sul latte versato”. Probabilmente deriva dal fatto che le carote erano un cibo legato a tempi di ristrettezze e miseria.
  • “C’est la fin des haricots” (sono finiti i fagioli); un’espressione simile alla precedente, che si usa quando la situazione è critica: se sono finiti pure i fagioli, resta poco su cui fare affidamento.
  • “Raconte des salades” (raccontare delle insalate); un’espressione che si usa quando qualcuno fa miscugli di verità, fantasia, e scuse: insomma, quando qualcuno ama mentire.
  • “Aller se faire cuire un œuf” (vai a farti cuocere un uovo); si usa per… mandare qualcuno al diavolo!
  • “Occupe-toi de tes oignons” (bada alle tue cipolle); anche in questo caso un’espressione poco gentile che coinvolge il cibo per dirti di farti i fatti tuoi.
  • “Cracher dans la soupe” (sputare nella zuppa); questa espressione è facile: è infatti analoga al nostro “sputare nel piatto dove mangi”, cioè “essere ingrato”.
  • “En faire tout un fromage” (fare tutto un formaggio); un’altra curiosa espressione col cibo, che significa semplicemente agitarsi e lamentarsi per ogni cosa.
  • “Ca n’a rien à voir avec la chroucroute” (non aver nulla a che fare con i crauti); come tirare in ballo il cibo anche per dire che qualcosa non c’entra nulla.
  • “Arriver comme un cheveu sur la soupe (arrivare come un capello nella zuppa); ovvero, arrivare nel momento meno opportuno.

E, dopo questa scorpacciata, passiamo al secondo gruppo.

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Curiosità 2: ci sono un sacco di espressioni davvero divertenti

La ricchezza linguistica e lo spirito dei francesi si evincono anche dalle loro espressioni idiomatiche. Se traduciamo molti diffusi modi di dire, infatti, ci accorgiamo di come siano divertenti e caustici. Anche se, con la pronuncia francese, tutto risulta sempre molto elegante!

Facciamo qualche esempio:

·       “Être con comme un balai” (sei stupido come una scopa); non è un’espressione molto carina, certo, ma di sicuro rende l’idea: è un modo di insultare colorito, infatti, ma senza volgarità.

  • “Avoir une veine de cocu” (avere la fortuna del cornuto); in Francia si dice così quando qualcuno ha una grande fortuna.
  • “Clouer le bec de quelqu’un” (inchiodare il becco a qualcuno); un modo molto simpatico per dire a qualcuno di stare zitto. Anche in questo caso c’è una similitudine con il nostro “chiudere il becco”.
  • “Il ne faut pas pousser mèmè dans les orties” (non bisogna spingere la nonna nelle ortiche); questa divertente espressione si usa per dire di non esagerare.
  • “Pisser dans un violon” (far pipì dentro un violino); un’altra immagine che si stampa nella mente, che sta a significare “fare qualcosa di inutile nonostante tanti sforzi”.
  • “Chacun voit midi à sa porte” (Ognuno vede il mezzogiorno dalla propria porta); un’espressione che indica la tendenza a giudicare in base a criteri soggettivi.
  • “Ne rien savoir faire de ses dix doigts” (non saper fare nulla con le proprie dieci dita); si usa per indicare una persona molto inetta, che non sa fare nulla.
  • “On n’est pas sorti de l’auberge” (non siamo usciti dall’ostello); cioè non ne siamo ancora usciti. L’origine di questa espressione è forse legata al significato di auberge, che in passato indicava anche la prigione.

Curiosità 3: esistono più di 15 espressioni francesi che coinvolgono le orecchie

Oltre al cibo, anche le orecchie sono un tema molto amato nelle espressioni francesi. Onestamente, però, non ne sappiamo il motivo! Ce ne sono di parecchio simili all’italiano, certo: espressioni come “essere tutto orecchi”, “essere duro d’orecchi”, “tirare le orecchie”, “mettere la pulce nell’orecchio”, ecc.

Ma ce ne sono tante altre, e alcune sono davvero particolari.

Nella tabella qui sotto ne abbiamo raccolte alcune:

MODO DI DIRE TRADUZIONE SIGNIFICATO
Avoir les oreilles dans le crin Avere le orecchie nel crine di cavallo. Avere paura di qualcosa.
Avoir les oreilles qui sifflent Avere le orecchie che squillano. Come il nostro “avere le orecchie che fischiano”.
Avoir l’oreille basse Avere le orecchie basse. Provare vergogna.
Cela lui rentre par une oreille et lui sort par l’autre Entrare da un orecchio e uscire dall’altro. Non prestare attenzione.
Ce n’est pas tomber dans l’oreille d’un sourd Non sta cadendo nell’orecchio di un sordo. Mettere a frutto, non sprecare.
Chauffer les oreilles Scaldare le orecchie. Rimproverare.
Faire la sourde oreille Fare l’orecchio sordo. Fare orecchie da mercante.
Jusqu’aux oreilles Fino alle orecchie. Trovarsi in una situazione inestricabile.
Ne pas l’entendre de cette oreille Non sentire da questo orecchio. Avere un punto di vista differente.
Se faire tirer l’oreille Farti tirare l’orecchio. Farsi pregare.
Un cheval voit ça avec ses oreilles Un cavallo lo vede con le orecchie. Qualcosa che è evidente.
Ventre affamé n’a point d’oreilles La pancia affamata non ha orecchie. Chi è affamato non ascolta nessuno.
Dormir sur ses deux oreilles Dormire sulle orecchie. Dormire un sonno profondo.
Prêter l’oreille Prestare l’orecchio. Ascoltare.

Curiosità 4: molte espressioni coinvolgono gli animali

Curiosità 4: molte espressioni coinvolgono gli animali

Cibo, orecchie… e animali! Anche loro sono infatti presenti in molte espressioni francesi. Anche in questo caso, ecco qualche esempio:

  • “Se perdre les chèvres” (perdere le capre); corrisponde al nostro “perdere il filo”, riferito ad un discorso.
  • “Nous n’avons pas gardé les cochons ensemble” (non abbiamo allevato maiali insieme); un modo poco carino per dire a qualcuno che si sta prendendo davvero troppa confidenza.
  • “Peigner la girafe” (pettinare la giraffa); cioè fare qualcosa di inutile, per giunta sprecando troppo tempo.
  • “Ça ne casse pas trois pattes à un canard” (non rompe tre zampe a un’anatra); è un modo divertente per dire che qualcosa non è affatto entusiasmante.

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Curiosità 5: esistono espressioni che cambiano il punto di vista tradizionale

Questo è uno di quei casi in cui le espressioni dicono molto di un popolo e della sua cultura. Ci sono espressioni francesi, infatti, che sono simili a quelle di altre lingue, ma cambiano totalmente il punto di vista. Tanto da diventare inaspettate e curiose.

Ecco un paio di esempi:

  • “Ça me gonfle” (mi sto gonfiando); un’espressione che si usa per dire a qualcuno che sta dando fastidio. L’aspetto interessante è il ribaltamento del punto di vista: non che la persona ci sta infastidendo, quindi, ma che noi ci stiamo gonfiando!
  • “Je me suis fait voler” (mi sono fatto rubare); questa non è proprio un’espressione idiomatica, ma una peculiarità linguistica: quando una persona mi ruba qualcosa, un francese ribalta il punto di vita e dice “Mi sono fatto rubare qualcosa”. Non è curioso?

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Parlare francese significa anche conoscere e utilizzare nel parlato di tutti i giorni le espressioni che abbiamo visto.

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